1.1.08

Chesil Beach



Finito! Come al solito cliccate sulla mia libreria su aNobii (riquadro a destra) per leggere il commento, e qui sotto per qualche altra riflessione.
Contiene anticipazioni.

Peccato, mi sarebbe piaciuto mostrarvi l'immagine di Google Earth della ripresa satellitare di Chesil Beach, ma un po' non lo so fare, un po' non si potrebbe fare e un po' mi scocciavo di informarmi riguardo ai primi due punti. Se sapete farlo ditemelo, please! [EDIT: Grazie a Nicola la potete vedere, leggete il suo commento]
Comunque sia, aprite Google Earth (adesso non è più online, bisogna scaricarlo, ed ha un'interfaccia scomoda) e, nel riquadro a sinistra, scrivete Abbotsbury, Dorset, UK. Lì, a poco più di un miglio a sud della città, su un'altura erbosa, alle spalle del parcheggio della spiaggia, si trova l'albergo di Edward e Florence... che non esiste. Come ci dice l'autore in una nota. Bella l'immagine del luogo sulla copertina, peccato che l'edizione Einaudi la rinchiuda in un rettangolo molto piccolo rispetto all'intera facciata del libro. EDIT: Pensavo a quante descrizioni affascinanti sono menomate dalla nostra ignoranza dei luoghi in cui i romanzi sono ambientati. Per esempio quelle di Chesil Beach o Espiazione o tanti altri libri: primi fra tutti, forse, Dubliners (Gente di Dublino) e Ulysses (Ulisse) di Joyce con le peregrinazioni di Leopold Bloom che sono commemorate da targhe dorate nelle strade della capitale irlandese. Ma anche non conoscendo personaggi, epoche ecc... beh...è naturale che sia così dopotutto. Ci accontentiamo (e pare poco) del portato di umanità, universalmente coprensibile, che i romanzi riescono a trasmetterci. Oppure ci si dedica all'approfondimento.
Sono contento di aver scoperto McEwan, mi piace, anche se lo preferirei un po' più "elastico", ma in fondo ognuno ha il suo stile ed è bello e giusto così. Il suo prossimo libro che leggerò sarà Sabato, probabilmente. E lo inizierò a leggere un sabato mattina. :-)

Come ha detto qualcuno su aNobii, in questo libro l'autore ci mostra solo una piccola parte dell'affresco intiero (che aria di solennità questa parola, aggiungendo la i). Ed è bello così, tutto il resto dopotutto, scorre via, vissuto da lontano: Edward sarà per sempre legato al pensiero di quel giorno, il resto della sua esistenza sarà inghiottito e fagocitato per sempre da quell'esperienza. Strano, in effetti, che l'ultima parte del libro si leghi così tanto al solo protagonista maschile, quando il resto del libro era invece condiviso con la protagonista.

Stavo pensando a quant'è bello l'erotismo in letteratura. Ma è l'erotismo in sè ad essere coinvolgente e suadente. Non il pornografico, non lo stomachevole esplicito, ma l'erotico di una gamba scoperta, di un bacio tanto atteso, di una gonna che lentamente perde il filo (i riferimenti alla pubblicità della Martini e al sedere protagonista di Charlize Theron sono puramente casuali)...
E con che maestrìa McEwan descrive la voglia smaniosa e la paura dell'incapacità del giovane Edward, o il primo "atomo" di piacere della casta Florence.

Chiudo con qualche citazione:
In passato, Florence aveva conosciuto soltanto il brodo rassicurante di emozioni tiepide, la calda trapunta invernale di cortesia e fiducia reciproca.


Si concentrò sulla trama irregolare del tessuto, su una chiazza verde del diametro di una moneta - chissà poi come diavolo ci era finita lassù - e su un filo pendulo agitato dalla corrente. Si sforzava di non pensare al futuro prossimo e nemmeno al passato, e immaginava di aggrapparsi a quell'attimo, all'inestimabile tempo presente, come un'alpinista in arrampicata libera che prema forte la faccia contro la parete di roccia, paralizzato dalla paura.


Buon anno a tutti!!!!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

più semplice congmaps

daccordissimo con la tua bella recensione su anobii... l'andamento "chirurgico-descrittivo" è a tratti esaltante (all'inizio) a tratti stucchevole (parte centrale). Azzeccatissimo il finale, comunque: e il litigio, soprattutto. oltre alla frase/morale-della-favola che ti inchioda a lungo sull'ultima pagina: "ecco come il corso di tutta una vita può dipendere...dal non fare qualcosa"

tiamotiodio ha detto...

ma ti è piaciuta quella frase? Com'è costruita è vero che ti "inchioda" (termine giustissimo, però è anche vero che poteva scriverla in un modo un pochino meno banale.

tiamotiodio ha detto...

ah, grazie per il commento e per la segnalazione di Gmaps, non lo conoscevo nella sua veste "satellite"! Si vede anche meglio di google earth addirittura (mi sembra).