12.1.08

Rovesciamento carnevalesco

Questo articolo contiene anticipazioni su Il sesto senso, Io sono leggenda (il libro, non il film che è differente) e The others.

La sentinella
di Fredric Brown

Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame freddo ed era lontano 50mila anni-luce da casa. Un sole straniero dava una gelida luce azzurra e la gravità doppia di quella cui era abituato, faceva d'ogni movimento un'agonia di fatica. Ma dopo decine di migliaia d'anni, quest'angolo di guerra non era cambiato. Era comodo per quelli dell'aviazione, con le loro astronavi tirate a lucido e le loro superarmi; ma quando si arriva al dunque, tocca ancora al soldato di terra, alla fanteria, prendere la posizione e tenerla, col sangue, palmo a palmo. Come questo fottuto pianeta di una stella mai sentita nominare finché non ce lo avevano mandato. E adesso era suolo sacro perché c'era arrivato anche il nemico. Il nemico, l'unica altra razza intelligente della galassia... crudeli schifosi, ripugnanti mostri. Il primo contatto era avvenuto vicino al centro della galassia, dopo la lenta e difficile colonizzazione di qualche migliaio di pianeti; ed era stata subito guerra; quelli avevano cominciato a sparare senza nemmeno tentare un accordo, una soluzione pacifica. E adesso, pianeta per pianeta, bisognava combattere, coi denti e con le unghie.

Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame, freddo e il giorno era livido e spazzato da un vento violento che gli faceva male agli occhi. Ma i nemici tentavano di infiltrarsi e ogni avamposto era vitale. Stava all'erta, il fucile pronto.

Lontano 50mila anni-luce dalla patria, a combattere su un mondo straniero e a chiedersi se ce l'avrebbe mai fatta a riportare a casa la pelle.

E allora vide uno di loro strisciare verso di lui. Prese la mira e fece fuoco. Il nemico emise quel verso strano, agghiacciante, che tutti loro facevano, poi non si mosse più.

Il verso, la vista del cadavere lo fecero rabbrividire. Molti, col passare del tempo, s'erano abituati, non ci facevano più caso; ma lui no. Erano creature troppo schifose, con solo due braccia e due gambe, quella pelle d'un bianco nauseante e senza squame...

(tratto da 'Tutti i racconti (1950-1972), Fredrick Brown, 1992, A. Mondadori Editore)


Dopo la lettura di questo racconto, potrebbe venirvi in mente Il Sesto Senso di Shyamalan: ebbene il famoso colpo di scena non era per niente una novità assoluta del mondo della finzione... A quanto pare, anzi, il meccanismo del rovesciamento di ruoli era molto usato nella letteratura di fantascienza degli anni '50 - '60. Personalmente quando ho visto il film rimasi stupito e affascinato dal finale e non conoscevo alcun precedente: pensavo fosse un invenzione del regista (che ha fatto del colpo di scena un marchio di fabbrica). Molto tempo fa, poi, venni a conoscenza dell'esistenza di un libro che aveva già utilizzato la tecnica del rovesciamento carnevalesco (ma non sono sicuro che questo sia il nome giusto). Non riuscii a ricordare il nome del racconto, ma adesso, dopo tanto tempo, ce l'ho fatta, grazie all'approfondimento sul film Io sono leggenda. La pellicola con Will Smith (che sta sbancando i botteghini) è tratta da un libro di Richard Matheson che appunto nel finale utilizza la tecnica di cui sto parlando, costringendo lo spettatore ad una ricollocazione dei ruoli attribuiti in precedenza. E da lì sono arrivato a Sentinella, che credo sia la prima opera dove viene usata.
Per quanto riguarda il suo uso specifico ne Il sesto senso e The others, l'idea dei fantasmi che non sanno di essere tali si ritrova già precedentemente in Una pura formalità, all'inizio di Beetlejuice, che a sua volta riprende il macchinoso (ma suggestivo) film inglese E se oggi...fosse già domani? che (ancora!) si ispira ad un dramma teatrale di Richard Lortz, Voices.

Fonti:

Un post sul forum di 35mm (mi dispiace, non so chi sia l'autore di cui ho copiato un'intera frase).
Politica online forum

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