10.1.08

Viral Marketing

Uno dei fenomeni più affascinanti del mondo della comunicazione moderno è, secondo me, il Viral Marketing. Il frutto di una società in cui il prodotto ha bisogno di emergere e le classiche (ma anche le più innovative) forme di pubblicizzazione non riescono nell'intento.
Mi viene in mente, anche se teoricamente non è Viral Marketing, la "pubblicità sul sedere" di belle ragazze che girano per le strade alzandosi la gonna di tanto in tanto (una sorta di evoluzione estrema del classico "bella-ragazza-che-presenta-il-prodotto", tecnica che ha anche un nome, ma non ricordo quale, forse "della vicinanza"). Non posso dire che una pubblicità del genere (strano che sia stata usata anche dalla Kodak) su di me non avrebbe effetto...ma non so se si tratti dell'effetto desiderato da chi la organizza! ah ah ah :-D
Cos'è il Viral Marketing, si staranno chiedendo molti leggendo questo articolo, se da una parte vi lascio alla definizione di Wikipedia, dall'altro vi dico la mia opinione, che include in un certo senso anche l'assvertising menzionato pocanzi. Il V.M. è un'idea originale che porta la pubblicità a contatto con i suoi fruitori in modo diretto ed emotivamente forte, spezzando il filtro/muro della coscienza dell'utente -Io so che questa è una pubblicità- con la forza dell'interesse e del passaparola. Insomma, secondo me, il fulcro basilare del V.M. non sta nel passaparola, ma nell'idea originale e nel contatto "shockante" con l'utente.
Uno dei principali usi del Viral Marketing, lo vede applicato ai telefilm...

Ultimamente se ne è parlato molto a proposito di Cloverfield, ultima produzione (nel senso che lo produce, non che ne cura la regia) di J. J. Abrams. Seguendo numerosi indizi, trailer, siti veri e falsi annunci e smentite ufficiali si è potuto lentamente venire a conoscenza di questo film, che uscirà nelle sale americane questo mese. Senza allontanarci troppo, rimanendo dunque dalle parti di J. J. Abrams, anche attorno a Lost, tra una serie e l'altra, è stato sviluppato un Viral Marketing capace di mantere alta l'attenzione dei fan anche durante il periodo di assenza del telefilm. In questo caso si è dato anche un nome all'iniziativa: Lost Experience, che adesso continua nell'attesa della quarta serie. Particolarmente illuminante il video dello Sri Lanka (se avete visto la seconda serie potete tranquillamente vederlo, non ci sono anticipazioni della terza). Sarebbe davvero interessante approfondire la conoscenza della Lost Experience e seguire quella nuova, ma bisogna mettercisi e conoscere bene l'inglese!
Sempre a proposito di iniziative simili ci sono i blog e siti che vengono nominati nei telefilm e poi si trovano davvero su internet, come il blog di Hiro (in Heroes) quello di Todd (di Scrubs) o il forum di Prison Break (il topic The Bag's still got THE BAG di 3.5Nando, non vi ricorda nulla?).

E questo incontro tra realtà e finzione tanto fondamentale nel Viral Marketing dei telefilm, forse, forzando un po' il concetto, deriva dalle prime grandi iniziative dei fan contro la chiusura delle proprie serie preferite: le loro proteste veicolate da un messaggio strettamente legato al telefilm.
Cito qui, forse la prima di queste iniziative, quella dei fan di Roswell, che inviarono migliaia di bottigliette di Tabasco alla WB, memori dell'adorazione dei tre alieni protagonisti per tale salsa.

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