19.7.14

L’uccello che girava le viti del mondo, Murakami Haruki

L'uccello che girava le Viti del MondoL’uccello che girava le Viti del Mondo by Haruki Murakami
2 di 5 ★






Un bravo editor, forse, avrebbe potuto trasformarlo in un buon libro, come un giardiniere che sfoltisca una siepe troppo frondosa. Il romanzo andrebbe ampiamente tagliato per porre un limite all’incontinenza di Murakami, che qui risulta particolarmente infruttuosa o tutt’al più genera un albero carico di frutti acerbi. La mole del libro non spaventerebbe se il contenuto fosse all’altezza e meritasse tanto spazio. Riesco facilmente ad immaginare Gordon Lish, forbici in mano, intento a scorticare vivo il corpo obeso del romanzo fino a far emergere l’essenziale. La scrittura è poco matura, ossessionata da metafore spesso banali. Ossessiva nelle descrizioni che spesso non aggiungono nulla a quanto già detto, nemmeno a livello di atmosfera o realismo interno. Incapace di cambiare stile quando si frammenta in racconti di personaggi diversi dal protagonista. Perfino l’idea totalizzante di introspezione profonda, fulcro dogmatico della narrazione, non riesce ad essere originale, forte e focale, in un libro che si disperde nelle sue ambizioni come brandelli di carta al vento.

[Sì, le metafore in questa recensione sono ironiche.]

Nota sull’edizione: Qualche refuso in un libro di 832 pagine è accettabile, ma la quantità che ho trovato è davvero vergognosa.

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Una illustrazione di Kensausage:

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