6.8.13

Trash

Trash, Kitsch e Camp. C’è sempre molta confusione riguardo questi termini, che appunto si con-fondono continuamente non solo per ignoranza o per mancanza di una descrizione universalmente valida, quanto più per la difficoltà di ritrovare nella realtà i confini dettati dalla teoria.
Torniamo però alle definizioni, con la premessa che le seguenti sono idee personali e per lo più basate sul cinema. Sicuramente il trash è qualcosa di involontariamente brutto, solitamente lo si ottiene con un utilizzo minimo di risorse (pochi soldi, incapacità), ma in alcuni casi anche l’uso di grandi risorse può dare un cattivo esito, ad esempio per come sono state utilizzate nell’insieme, o perché l’obiettivo di partenza era troppo alto e necessitava di risorse ancora maggiori (si ricordi che per risorse si può intendere anche la capacità artistica di un autore). Con un po’ di cattiveria (mi ha proprio infastidito quel film!) e senza pensarci molto su (sicuramente ci sono esempi migliori) potrei dire che se non il film, almeno il protagonista di This Must Be The Place può rendere l’idea. In ogni caso, sicuramente il trash è un risultato non voluto di pacchianeria, volgarità, bruttezza.
A differenziare Kitsch e Camp dal Trash è l’atto volontario. Il primo punta generalmente a ironizzare sul Trash e punta basso con molte risorse. Il secondo utilizza grandi risorse indistintamente per obiettivi maggiori o minori, quel che fa la differenza è la tendenza non tanto all’ironia quanto alla ricerca di una nuova o peculiare dimensione del gusto.

Tutto questo, solo per presentarvi alcuni film che mi hanno fatto morire dal ridere. Trash o kitsch, secondo voi?











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