14.1.13

La forza di un esempio

Il mese scorso percorrevo la stazione di Napoli Centrale quando alcuni ragazzi mi passarono vicino correndo. Stavano chiaramente perdendo il treno. Dalla tasca posteriore del jeans di uno dei due, cade un portafogli. Lo vedo, ma prima di me se ne accorge anche una ragazza che lo prende da terra e lo porge ad un ragazzo già lontano intento a raggiungere il treno che teme di perdere. Senza pensarci nemmeno un secondo, prendo il portafogli dalle mani della ragazza, le chiedo di tenermi la valigia e corro dietro ai due giovani restituendo l’oggetto smarrito. Non ricevo nemmeno un grazie, ma forse la cosa è imputabile a fretta e sorpresa più che a maleducazione, o almeno mi piace pensarla così. Ho pensato a questo mio gesto così naturale. Non dovrei nemmeno parlarne, per me davvero non c’è stato bisogno della minima riflessione né ritengo il mio gesto una cosa chissà come sorprendente. Eppure mi sono soffermato a pensarci. Molte persone non avrebbero fatto lo stesso, non avrebbero ridato il portafogli al legittimo proprietario o comunque non lo avrebbero inseguito di corsa per farlo. Ecco, penso che l’esempio in questo mondo sia importante, e penso che lo siano i piccoli gesti. Forse tutto questo è passato inosservato, ma forse no. Chissà, forse qualcuno ha raccontato che a Napoli, invece di essere inseguito e derubato, è stato inseguito e aiutato. E così questa storia di banale civiltà potrebbe passare da una bocca ad un’altra ricostruendo un’immagine di una Napoli per bene. O almeno di un’Italia dove qualcuno che ci crede ancora c’è. Non solo io, ma anche quella ragazza che ha raccolto il portafogli e di cui mi sono istintivamente fidato chiedendole di tenermi la valigia.

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