22.1.08

Emergenza rifiuti

Mondezzopoli: è stata chiamata anche così questa situazione, questa tragedia. E' uno schifo... e se lo è già di per sè per la natura intrinseca del problema, lo è quasi di più perchè da esso deriva il quadro preciso della Nazione in cui viviamo e della politica che la amministra. Una politica che non sa organizzarsi, il cui unico scopo sembra essere diventato la battaglia tra partiti a prescindere da ogni contenuto. La guerra è diventata il fine stesso delle battaglie. Guerra tra partiti che non hanno un'anima, guerra tra coalizioni che neutralizzano per la loro stessa forma costituente la scelta del cittadino.
Ma la politica è solo il riflesso di questa nostra società fatta di persone che, come i politici, non si danno da fare, pensano solo alla propria convenienza, egoiste e ignoranti di fronte alla solidarietà ai problemi del mondo e all'esistenza del prossimo.

Se andiamo nello specifico del problema rifiuti, si collega subito quello dell'educazione al rispetto dell'ambiente, che al Sud (al Nord credo di meno) è davvero assente. In città (emergenza rifuti a parte), ogni buco è un buon posto per gettare una carta, e così brecce nei muri e mini aiuole-per-singolo-alberello vengono usate come cestino della spazzatura.

E ancora mi chiedo, in questo mondo pieno di scartoffie, di società dentro società dentro società, di persone che comandano persone che comandano persone, è possibile una vera organizzazione? Non ci allontaniamo sempre di più dal Senso? Un po' come le azioni in borsa, dove viaggia denaro che non esiste.

Chiudo con la citazione di Baricco, già fatta nell'articolo su I Barbari:
Questa sensazione che la democrazia sia ormai una tecnica che gira a vuoto, celebrando un unico valore davvero riconoscibile, cioè se stessa. Non so se sia una mia perversione, o un sentire comune a molti. Ma certo si ha così spesso il dubbio che perfino i principi di libertà, uguaglianza, solidarietà che fondarono l'idea della democrazia siano per così dire scivolati sullo sfondo, e che l'unico valore effettivo della democrazia sia la democrazia. Quando si limitano le libertà individuali in nome della sicurezza. Quando si ammorbidiscono i principi morali per esportare, con la guerra, la democrazia. Quando si accorpa la complessità del sentire politico nella opposizione di due poli che, in realtà, si contendono una pugno di indecisi collocati in mezzo. Non è il trionfo della tecnica sui principi? E non assomiglia sorprendentemente allo stesso possibile delirio barbaro, che rischia di santificare una semplice tecnica, rendendola una divinità appoggiata su un vuoto di contenuti? Guardate negli occhi democrazia e barbarie: ci vedrete la stessa inclinazione a diventare meccanismi perfetti che scattano a ripetizione senza produrre null'altro che se stessi. Orologi che funzionano perfettamente, ma che non spostano nessuna lancetta.

Nessun commento: