23.11.07

Solo giochi, questi videogiochi?

Pochi capiranno questo post e molti non saranno d'accordo (in effetti, visto che per ora solo due o tre persone leggono questo blog, oserei dire: nessuno capirà, tutti saranno in disaccordo).
Io mi sbilancio spesso parlando di opere d'arte, è un mio difetto probabilmente, però credo che ci sono creazioni che meritano quest'appellativo, o comunque (forse è meglio dire così, vista l'ambiguità del termine) meritano la dignità che viene data ad opere come libri e film. In questo caso specifico, sto parlando dei videogiochi. Alcuni di questi permettono al giocatore di vivere un'esperienza... non sono solo passatempi, ma occasioni per vivere delle emozioni e per riflettere. Esperienze, tralaltro, che in altri mezzi sono prive di tanta interattività, qualità che non è però indispensabile per una sentita partecipazione e identificazione. Tra i giochi che più di tutti ho sentito vivi e coinvolgenti e importanti e significativi e...ecc... c'è Half-Life e Metal Gear, ma più di tutto il terzo episodio: Metal Gear Solid 3: Snake Eater: un'esperienza di gioco indimenticabile. Un'esperienza indimenticabile. Metal gear, poi, sa catturare il giocatore/spettatore/lettore non solo per i contenuti in sè, ma per i continui riferimenti metatestuali (fantastico ad esempio alla fine del secondo episodio, il punto in cui l'IA del computer centrale impazzisce e ci "svela" che stiamo giocando ad un videogioco).

A questo punto, non mi resta che lasciarvi ad un bell'articolo che mi fa pensare che c'è qualcuno al mondo che la pensa come me...
Articolo di Edoardo Mazzaferro su Spazio Games

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